Nell’estate del 2009 tutti mi chiedevano: “Perché vuoi studiare matematica?” La mia risposta era: ci sono cose che devo capire. Oggi, a settembre 2017, inizio a lavorare come consulente strategico.
Nessuno mi chiede perché lo faccio, ma la risposta sarebbe la stessa.

A 19 anni mi facevo delle domande, per me molto importanti. Perché studiamo i polinomi. Come ci siano venute in mente le figure geometriche. Da dove vengono i numeri. E questo mi è bastato per andare a studiare a Pisa, nel 2009. Nei primi anni ho trovato le risposte che cercavo, e molte altre.

E sono state così affascinanti, il processo di scoperta è stato così divertente, arricchente e formativo che la mia priorità mi si è chiarita: dovevo condividere la bellezza della matematica con gli altri, studenti e adulti appassionati, ma anche e soprattutto con gli scettici.

E così, nel 2011, ho iniziato la mia prima carriera: divulgatore matematico. Insieme ad altri brillanti matematici ho creato mostre e laboratori in giro per l’Italia, con il supporto di scuole superiori, università, musei della scienza e anche supermercati. Ho creato contenuti educativi per Oilproject e per Zanichelli, nel 2014 ho partecipato alle fasi nazionali e internazionali di Famelab, concorso di divulgazione scientifica.

Cosa mi ha stupito di più in quegli anni?
Che giovani e meno giovani apprezzano la matematica e vogliono lanciarsi nelle sfide, e carta e penna valgono quanto i tablet, se i contenuti sono interessanti e pensati per loro. Insegnare, raccontare e spiegare la matematica ha riempito le mie giornate mentre frequentavo l'Università, fino a quando mi sono laureato nel 2014.

E a quel punto, dopo aver trovato e condiviso tante risposte, hanno di nuovo prevalso le domande che avevo dentro di me. Cosa ci sia nel mondo del lavoro per un matematico. A cosa mi è servito tutto ciò che ho studiato. Cosa ha il mondo da offrirmi, oltre a ciò che ho già conosciuto. Anche questa volta le risposte mi hanno sorpreso.

Negli ultimi mesi di Università iniziai ad avere due interessi molto forti: l’economia e la programmazione. L’economia mi affascinava per la capacità di creare modelli elementari per rispondere a domande complesse, che coinvolgono le scelte degli esseri umani. La programmazione perché permette di ridurre un problema all’osso, e trovare una soluzione efficace ed elegante.

In un certo senso le vedevo come declinazioni della matematica, e così sono entrato da ION Trading, azienda che crea software per i più grandi istituti finanziari del mondo. Una splendida storia di successo tutta italiana, fondata a Pisa a fine secolo scorso, oggi brand leader nel suo settore conosciutissimo nei contesti finanziari di tutto il mondo.

E che ci fa un matematico? Ciò che sa fare meglio. Struttura un problema e lo risolve, lavorando efficientemente in team.

I ruoli sono stati molti in tre anni, toccando nel complesso tutti gli aspetti della vita di un software: raccolta dei requisiti, architettura e piano di sviluppo, creazione dei test, programmazione, analisi dati, lancio su un mercato, gestione e formazione dei clienti.

I contesti sono stati vari, dalla creazione di un motore di ricerca interno all'azienda all'installazione di una soluzione di Repo trading software presso una delle principali banche di investimento del mondo.

Inoltre ho contribuito a sfide trasversali, come creare per ION un brand forte e riconosciuto, un percorso ancora lungo.

Che cosa accomuna tutte queste attività? Viste ad alto livello, si scompongono in queste fasi: chiarire un problema, spogliarlo delle componenti inutili, trovare in fretta gli strumenti giusti e un buon metodo per risolverlo, portare il compito a termine rapidamente e con un risultato di qualità.

Non avevo alcuna conoscenza specifica prima di iniziare, e ciò che mi serviva l’ho imparato lungo la strada. Ma questo processo strutturato ed efficace di risoluzione dei problemi è ormai parte di me. Ed è il risultato maggiore di tante nottate di studio, una capacità riconosciuta da ogni azienda e da ogni gruppo di lavoro, insieme ad altre due grandi qualità: la passione per ciò che si fa, e l’abilità a lavorare in un team.

E ora inizierò una nuova sfida, nella consulenza strategica. Ma con una solida formazione matematica alle spalle, basata su struttura, comunicazione e passione, nessuna sfida spaventa troppo.