Sono particolarmente lieta di avere avuto di nuovo l’occasione di fare un riepilogo della mia attività professionale-lavorativa. Sono passati ormai circa dieci anni dalla mia storia pubblicata all’interno del libro “I mestieri del Matematico” e in questo periodo ho avuto diverse esperienze lavorative che mi hanno dato l’opportunità di continuare il mio processo di arricchimento sia professionale che umano.

Sono una grande fautrice del cambiamento, caratterialmente sono molto curiosa, ho continuo bisogno di avere nuovi stimoli e credo che questo sia un po’ fisiologico per un matematico: chi fa matematica, ha bisogno di conoscere, di approfondire per soddisfare le proprie intrinseche capacità analitiche.

In questi 10 anni, fortunatamente, l’ambito delle Telecomunicazioni e dei servizi correlati si è evoluto. Seguendo il filone dell’innovazione, ho avuto modo di occuparmi di nuove tecnologie e di venire a contatto con diverse realtà aziendali, sia italiane che internazionali.

Pur rimanendo nell’ambito di TIM, ho cambiato varie aziende del gruppo Telecom, tra cui Olivetti e recentemente TI Sparkle. Per buona parte di questi 10 anni ho seguito il tema del M2M (Machine to Machine), dell’IoT (Internet of Things) e del Big Data, temi assolutamente affascinanti e molto correlati tra loro. Gli oggetti sono considerati “smart”, iniziano a parlare tra loro (M2M), creano una propria rete (IoT) e generano una quantità enorme di dati (Big Data). Tramite diverse tecniche trasmissive, capillary network in cui si utilizzano le frequenze libere, piuttosto che tramite la rete cellulare o altro, è possibile mettere a regime meccanismi sia di raccolta dati che di automazione che fanno uso di algoritmi analitici e decisionali per il telecontrollo e la telegestione. L’IoT ha permesso una vera e propria rivoluzione industriale, consentendo l’innovazione del business, lo snellimento dei processi, rendendoli più efficaci, e il miglioramento dei prodotti e dei servizi.

Tanto per fare un esempio, il settore dell’agricoltura grazie a tale tecnologia si sta completamente trasformando: è possibile in modo real time conoscere lo stato di benessere della pianta e in base ai dati raccolti, attraverso sensori, stazioni metereologiche, droni e tramite l’implementazione e utilizzo di algoritmi, volti all’analisi e correlazione dei dati, è possibile attivare meccanismi di automazione per azioni specifiche, minimizzando l’intervento dell’uomo. Uno dei processi che è stato monitorato e automatizzato è quello nell’ambito vitivinicolo, della spumantizzazione. Durante questa fase è indispensabile tenere sotto controllo alcuni parametri. Nell’attuale processo di monitoraggio non automatizzato, un enologo effettua un controllo dei parametri in loco un paio di volte al giorno e in caso di necessità innesca meccanismi volti a riportare i valori nei range attesi. L’IoT viene a supporto di questi processi proprio perché consente remotamente di monitorare i parametri e di azionare automatismi per riportare i processi produttivi nelle soglie di norma. Ovviamente il telecontrollo della spumantizzazione è solo un esempio perché l’area di applicabilità dell’IoT è estesa a piacere e i settori investiti possono essere di qualsiasi natura: industria, vending machine, automotive, building automation, smart city, domotica, ecc.

Di particolare rilevanza sono gli algoritmi, spesso sofisticati e specifici per settore, che consentono l’analisi dei dati. In tali casi l’intervento di un matematico è fondamentale proprio per le capacità intuitive, analitiche e logiche.

Recentemente, cambiando azienda, la mia attività si è spostata nell’ambito delle interconnessioni internazionali per consentire sia al mercato italiano che estero di fruire di connettività e quindi di servizi ovunque nel mondo. Queste interconnessioni basate per lo più su cavi, terrestri piuttosto che sottomarini, in fibra o in rame, consentono lo scambio di traffico IP e relativi contenuti, quali video, immagini, e-mail, contenuti web, documenti, ecc.

Attraverso l’integrazione delle varie reti di trasporto presenti in tutto il mondo è possibile gestire milioni di terabyte, permettendo l’accesso a servizi interattivi (come il gaming) , a banche dati, o effettuare transazioni finanziarie, da una parte all’altra della Terra, con tempi sensibilmente piccoli, dell’ordine dei millesecondi.

Come referente delle partnership tra provider, questa attività mi consente di venire a contatto con operatori di tutto il mondo, conoscendo quindi modi di lavorare e approcci diversi ed è estremamente interessante verificare che alla fine, in virtù del “nuovo che avanza”, tutti i Paesi del Mondo (Stati americani, Libia, Singapore, Siria, Sud Africa, Iran, Israele, Pakistan, Turchia, Italia, Kuwait, Germania, Inghilterra, .. tutti ma veramente tutti) sono tecnologicamente connessi, al di là delle ideologie, delle religioni e delle guerre!

Ho sempre pensato agli studi in matematica come un divertente esercizio mentale. Ma, al di là della pura soddisfazione intellettuale, la laurea in matematica sviluppa capacità intuitive, logiche e analitiche che sono molto utili per ruoli professionali in ambito tecnico-scientifico.

Mi sono laureata nel 1991 e nel 1995 ho conseguito il titolo di dottore di ricerca. Il mio piano di studi conteneva ben pochi corsi di informatica e nessun corso di probabilirà e mi sono specializzata in analisi complessa. Ma questo non mi ha impedito di ottenere ottimi risultati nel mio lavoro anche in campi in cui le mie cognizioni scientifiche erano carenti.

Ho insegnato, ho lavorato nell’ambito delle telecomunicazioni in un consorzio di ricerca della Ericsson e delle Università di Roma conseguendo un brevetto internazionale sull’ottimizzazione della banda radio, dove il calcolo delle probabilità gioca un ruolo centrale. Sono stata responsabile dell’area di accesso radio fisso, occupandomi di tecniche di trasmissione radio dove sono basilari non solo concetti di segnalazione ma anche di geometria algebrica.

Ho partecipato a vari progetti sia in Ericsson, nel settore di ricerca e sviluppo, sia all’interno della Comunità Europea ricoprendo ruoli diversi, dapprima prettamente tecnici, fino ad arrivare a ruoli di carattere più gestionale.

Attualmente lavoro in Telecom Italia nell’area dei servizi informatici a valore aggiunto dove sono capo progetto per la produzione di servizi principalmente georeferenziati. Anche in questo caso la matematica ha un ruolo fondamentale per la definizione delle varie tecniche di geocoding e di localizzazione, diverse da quella satellitare.

Durante questi anni sono stata co-relatrice di tesi di laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni, ho tenuto vari seminari e pubblicato diversi articoli.

Mi sono trovata costantemente a confronto con persone di provenienza culturale diversa, come ingegneri elettronici o informatici, che sicuramente avevano conoscenze più specifiche e mirate al tipo di lavoro svolto. Da questo confronto, però, è uscita rafforzata la convinzione che la cosa fondamentale nel lavoro è acquisire capacità analitiche e logiche per l’individuazione e la soluzione di problemi, così come anche capacità di apprendimento veloce e di intuizione per la formulazione di nuovi modelli e metodologie, piuttosto che acquisire conoscenze molto specializzate. L’eccessiva specializzazione può infatti indirizzare fortemente gli studenti verso un’unica direzione occupazionale, mentre una formazione scientifica solida, ma meno mirata, può portare al successo nelle più diverse esperienze di lavoro.