Andrea Chessa

Tutto è cominciato alle scuole elementari, quando dicevo ai miei genitori “da grande voglio fare il maestro di Matematica”. Alle medie, come tanti ragazzi di quell'età,  ero indeciso sulla scelta della scuola superiore; alla fine, su suggerimento dei miei, decisi per un istituto tecnico ad indirizzo elettronico. Non sapevo se continuare poi gli studi all'università, così mi lasciai aperta una strada per un lavoro subito dopo la scuola. Ma negli ultimi due anni non avevo dubbi: università, matematica. 

La matematica è spesso vista come una materia  molto astratta e con pochi utilizzi pratici, mentre io la vedo come uno strumento per soluzioni concrete. Decisi per un piano di studi di tipo applicativo e inserii materie come Meccanica Celeste, Astrodinamica, Teoria della Relatività e Analisi Numerica. La  mia tesi, sotto la supervisione dell'attuale Presidente della Meccanica Celeste Italiana Prof.ssa Alessandra Celletti, trattava di orbite di asteroidi in un modello semplificato del sistema solare. Dalla tesi scaturì un articolo contenente una classificazione delle orbite che escludono possibili collisioni con il pianeta Giove. 

Una volta laureato, cominciai a cercare lavoro, volevo continuare con la ricerca, ma qui in Italia il percorso è difficile da seguire, per le politiche sull'argomento. L’idea di lavorare all’estero era da me sentita come una seconda scelta. Poi per un problema personale dovetti ripiegare sul settore informatico, dove l'accesso al lavoro era più semplice. Per dieci  anni ho continuato a lavorare in quel settore pensando a come poter tornare nel mondo della ricerca scientifica. 

L'aggancio fu il Master in “Scienze e Tecnologie Spaziali” dell'Università di Roma “Tor Vergata”, grazie al quale entrai in contatto con quella che oggi è la società per cui lavoro, SpaceDyS (Space Dynamics Services), un'azienda fondata nel 2011 come spin-off del Gruppo di Meccanica Celeste dell'Università di Pisa, locata a Navacchio di Cascina, Pisa.

Io mi occupo di orbite di asteroidi; gli asteroidi sono corpi minori orbitanti il Sistema Solare. Una piccola parte della popolazione degli asteroidi e comete orbita nei pressi della Terra, i cosiddetti NEO (Near Earth Objects, ovvero “Oggetti Vicini alla Terra”). I NEO sono suddivisi in NEC (Near Earth Comets, comete) e NEA (Near Earth, Asteroids asteroidi). A causa degli incontri ravvicinati con la Terra, i NEA costituiscono un pericolo di impatto con la Terra nel prossimo futuro.

La mia attività si svolge principalmente nell’area della Determinazione  Orbitale, precisamente nel calcolo delle orbite di asteroidi, con particolare attenzione ai NEA, e l’individuazione di quali fra questi possono avere incontri ravvicinati o potenziali impatti con il nostro pianeta. Svolgo un monitoraggio continuo dei NEA, con l'aggiornamento dei dati ogni volta che ci sono nuove osservazioni. 

Per fare il mio lavoro occorre molta matematica, in particolare le teorie studiate nel corso di studi universitari e gli sviluppi recenti appresi dalla ricerca. Ad esempio quella sul monitoraggio degli impatti è stata creata dal nostro gruppo di ricerca. Nella modellizzazione matematica si parte con lo studio di un sistema fisico come quello delle traiettorie di asteroidi e lo si trasforma in un modello matematico con equazioni analitiche. Poiché spesso queste non hanno una soluzione esplicita, si introducono metodi numerici che trovano soluzioni approssimate e che vengono implementati con un software. Il codice creato viene testato con simulazioni numeriche rispetto a casi reali. 

Ecco, questo è quello che ho sempre voluto fare e che sto facendo. Se avete un sogno, inseguitelo e provateci in ogni modo, così domani non sarà lui a inseguire voi.