Laura Faggioli

La matematica mi ha sempre incuriosita, specialmente quando la professoressa del liceo ci diceva di non poterci spiegare certi concetti perché ci mancavano gli strumenti per comprenderli. Ho voluto scoprire quali fossero questi strumenti, senza avere la minima idea del lavoro che avrei fatto alla fine degli studi. 

Dopo aver seguito il primo corso di fisica matematica all'università "La Sapienza" di Roma, ho capito che quella era la matematica che mi piaceva davvero, la matematica che spiega i fenomeni fisici, in particolare i fenomeni fisici nello spazio, cioè la meccanica celeste. 

Fondamentale è stato il contributo del master in "Scienza e Tecnologia dello Spazio" dell'Università di Roma Tor Vergata, durante il quale ho avuto modo di capire la molteplicità delle applicazioni della meccanica celeste all'industria e alla ricerca spaziale. Sono rimasta affascinata in particolare dallo studio delle orbite dei satelliti artificiali: quando si progetta una missione, che sia intorno alla Terra o che sia verso un pianeta del sistema solare, bisogna definire l'orbita in cui il satellite si dovrà trovare per raggiungere l'obiettivo della missione e la traiettoria che esso  dovrà seguire al fine di raggiungere quell'orbita. Gli strumenti matematici che si usano per ottenere ciò  non sono affatto banali, e quando li studiavo all'università non avrei immaginato che potessero essere utili in ambito applicativo, li immaginavo solo come qualcosa di estremamente teorico. 

Dopo il master ho lavorato per due anni sulla definizione di  orbite di satelliti, prima in Thales Alenia Space e poi in NEXT a Roma, mi sono occupata della costellazione Galileo (il sistema di posizionamento e navigazione satellitare europeo) e di diversi studi di orbite per l'osservazione della Terra e per l'osservazione del lato oscuro della Luna.

Dalle orbite di oggetti artificiali, sono poi passata a quelle di ogetti naturali: gli asteroidi. Ho iniziato a fare conoscenza con questi oggetti nel 2013 a Pisa in SpaceDyS, spin-off del Gruppo di Meccanica Celeste dell'Università di Pisa,  che si occupa principalmente di scrivere software per la determinazione orbitale di asteroidi vicini alla Terra (NEO) e per la prevenzione di possibili impatti di questi con il nostro pianeta. 

Ho seguito corsi di formazione in azienda e all'università di Pisa per acquisire le competenze necessarie a lavorare nel settore, e con il passare del tempo mi sono appassionata anche a questo nuovo modo di guardare le orbite: prima ero io a dover decidere quale orbita dovesse seguire un satellite, adesso invece devo scoprire quale sia l'orbita su cui si muove l'asteroide per poi calcolare la probabilità che questo abbia un impatto con la Terra. 

Anche questa volta gli strumenti forniti dalla matematica sono fondamentali: dalla meccanica celeste, al calcolo delle probabilità, allo studio della complessità di un algoritmo. 

Dopo due anni e mezzo a Pisa, sono stata trasferita al NEOCC (NEO Coordination Centre) dell'Agenzia Spaziale Europea a Frascati, dove, insieme ai miei colleghi, continuo ad occuparmi di orbite e di probabilità d'impatto, ma anche di gestione del portale web, di comunicazione e di educazione scientifica. 

Una delle cose più affascinanti del mio mestiere è sapere che le nostre conoscenze nel settore sono avanzate, ma limitate, abbiamo molto ancora da studiare, da scoprire e da imparare dalla fusione di questi due fantastici mondi: la matematica e lo spazio.