Ilaria Nunziante

Dopo la fine del liceo ero già fortemente intenzionata ad intraprendere un percorso di studio in campo scientifico. Avevo sviluppato una grande passione per tutte le materie appartenenti a questo campo e in particolare, per la matematica. Come tanti studenti che si affacciano all’università, il mio primo pensiero è stato quello di scegliere un corso di laurea che mi garantisse un percorso formativo volto all’apprendimento di una professione. Confrontandomi, però, con persone più esperte di me (professori, familiari e amici), sono giunta alla conclusione che non avrei dovuto affrontare gli studi universitari con lo scopo di imparare un lavoro, ma piuttosto per acquisire gli strumenti adatti ad affrontare qualsiasi ambiente lavorativo. Per questo ho scelto di fare matematica: per il puro piacere di approfondirla, senza pensare a quello che avrei potuto fare una volta terminato il mio percorso di studi. 

Sono contenta della mia scelta perché, oltre alle strette conoscenze della materia, ho acquisito un metodo di studio e di pensiero. Grazie ai miei studi ho imparato a pormi davanti a un problema di tipo tecnico con un approccio capace di farmelo visualizzare in tutti i suoi aspetti. Questo metodo rende più rapida ed efficace l’individuazione di una soluzione ottimale.

Credo che assecondare la propria passione costituisca un valore aggiunto di creatività e di apertura mentale, in grado di ampliare il raggio delle competenze da applicare alla propria attività lavorativa. Mi sono iscritta al corso di indirizzo generale proprio per questo motivo, specializzandomi poi nel settore algebrico/geometrico. 

Dopo essermi laureata, nel 2011, ho dovuto scegliere che strada intraprendere per mettere a frutto tutto quello che avevo imparato. Nonostante mi piacesse insegnare e avessi avuto molte occasioni per misurarmi su questo aspetto (ripetizioni, tutorato, studio con compagni di corso..) ho escluso questo percorso perché non mi sono mai ritenuta troppo adatta alla parte “educativa” dell’insegnamento, ossia alla parte non  strettamente didattica.

Sono stata incuriosita, invece, dal mondo della ricerca e così ho deciso di partecipare al concorso per l’assegnazione di borse di studio per il dottorato.  Purtroppo non sono stata scelta e rimasi un po’ delusa. Nel contempo, grazie ad un docente, mi è stata offerta la possibilità di effettuare uno stage presso OnAIR s.r.l (azienda informatica che si occupava di logistica e trasporti) e ho accettato l’incarico. Durante lo stage ho imparato come affrontare un problema di tipo tecnico e tradurlo in una soluzione algoritmica, con un approccio teorico: leggevo articoli che mi venivano proposti su un dato argomento e dovevo sintetizzare le soluzioni proposte, da applicare poi a un caso pratico. 

Finito lo stage sono stata contattata per una proposta lavorativa presso Co.S.Mo.S. srl (con cui OnAIR collaborava su alcuni progetti), che è confluita poi in sedApta S.R.L, la società dove lavoro attualmente. Qui mi occupo dello sviluppo di software per la gestione dei dati commerciali di grandi aziende. 

Nello specifico, sto lavorando su un applicazione web che fornisce agli utenti utilizzatori diverse interfacce grafiche per l'inserimento delle previsioni di vendita, nonché diversi report sull'andamento delle vendite degli anni precedenti.  Questo software comprende anche una parte algoritmica che, tramite un'analisi dei dati storici di vendita, calcola una previsione per le vendite nel futuro, utilizzando algoritmi documentari in letteratura statistica. 

Il mio lavoro consiste quindi in una fase di ricerca in cui mi documento su questi algoritmi e sulla loro applicabilità ai dati con cui lavoro, creando eventualmente delle personalizzazioni. Una seconda fase è la progettazione. Questa è la fase in cui mi confronto con colleghi e, ragionando insieme, diamo forma ad un modello del problema che poi, nella fase di programmazione vera e propria, traduco in codice.

La formazione matematica mi aiuta in tutte queste fasi: naturalmente mi ha dato le nozioni di base per poter leggere articoli di argomento statistico (nonostante non abbia approfondito questa materia nel mio corso di studi). Inoltre mi permette di progettare il codice in maniera abbastanza astratta, pensando anche a possibili evoluzioni future, di modo che, quando poi sorgono nuove richieste di sviluppi, si possa adattare facilmente. Infine, la matematica mi ha abituato a ragionare con un "meta-linguaggio" che mi permette di imparare, decifrare e comprendere agevolmente linguaggi e tecniche di programmazione diversi e ulteriori.