La scelta di diventare matematico raramente avviene da piccoli, dato che spesso le persone non immaginano neanche di poterne fare un lavoro. Nel mio caso, fin da piccolo mi piaceva la matematica però ho capito piuttosto tardi di avere una vera passione. A scuola gli esercizi di matematica mi riuscivano facilmente, ma era anche vero che facevo il liceo classico e quindi il programma non era molto difficile, specialmente comparato ad un liceo scientifico.  Un evento molto importante per me è stato l’aver conosciuto le Olimpiadi della Matematica durante gli ultimi due anni di liceo: risolvendo gli esercizi delle Olimpiadi mi divertivo, era un passatempo che mi piaceva e mi dava un forte stimolo a studiare di più ed imparare nuove cose. Inoltre in quelle occasioni ho fatto tantissimi incontri con professori universitari (in particolare, Antonio Corbo Esposito) e studenti appassionati, il che mi ha portato alla scelta di studiare matematica.

Sono entrato alla Scuola Normale di Pisa (SNS) nel settembre 2002 e ho ottenuto la laurea triennale in matematica nel novembre 2004. Durante gli studi per la laurea specialistica alla SNS seguii un corso di un professore dell’Ecole Normale Supérieure de Lyon (Albert Fathi), il quale mi invitò a spendere un semestre a Lione. Col supporto di Luigi Ambrosio (il mio relatore alla SNS), passai 6 mesi a Lione e nel 2006 cominciai un dottorato in cotutela tra Pisa e Lione, sotto la supervisione di Luigi Ambrosio e Cédric Villani. Questo fu l’inizio della mia carriera francese: nell’Ottobre 2007 ottenni un posto da ricercatore al CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique), l’equivalente del CNR italiano, e nel 2008 mi trasferii all’Ecole Polytechnique di Parigi col titolo di “Professeur Hadamard”. Quando ormai mi vedevo ben inserito nel sistema e nella vita francese, durante una delle visite negli Stati Uniti ebbi occasione di visitare l’Università del Texas a Austin (UT Austin). In quell’occasione i colleghi di UT Austin mostrarono interesse nei miei confronti e mi offrirono una posizione come professore associato. Per quanto non pensassi di voler passare la mia vita negli Stati Uniti, l’idea di viverci almeno qualche anno mi sembrò interessante, quindi decisi di accettare. Fui promosso a professore ordinario nel 2011 e sono rimasto a UT Austin fino al 2016, quando ho deciso di rientrare in Europa con una cattedra al Politecnico di Zurigo (ETH Zürich).

Grazie ai miei studi ho avuto la fortuna di scoprire cosa sia veramente la matematica. Infatti la visione che spesso ne otteniamo durante il periodo scolastico è quella di una materia arida, fatta di regole fisse ed immutabili che sono state stabilite da centinaia di anni. Questo è assolutamente falso: la matematica è una disciplina in continua evoluzione ed il matematico è una persona creativa che cerca di trovare una soluzione a dei problemi spesso molto concreti. Basti pensare che senza gli studi matematici degli ultimi 150 anni non avremmo gli mp3, i GPS, la televisione, la crittografia per i bancomat, i motori di ricerca come google, le tac e le risonanze magnetiche, ecc. Tutto questo è frutto sia di studi di natura completamente teorica sviluppati più di 100 anni fa, sia di strumenti matematici sviluppati solo recentemente. La matematica è una scienza moderna in fervente attività ed è fondamentale che esistano sia matematici “puri” che matematici “applicati”: infatti la matematica pura ed applicata sono legate a filo doppio, si influenzano a vicenda ed il progresso dell’una si riflette sull’altra.

Nel mio caso, aver intrapreso una carriera universitaria mi concede la “libertà” di sviluppare una ricerca pura: certamente è  importante ottenere risultati significativi per poter avere finanziamenti, ma essendo la mia ricerca scollegata dal mondo industriale mi posso concedere il lusso di lavorare su un problema per vari anni consecutivi in modo da sviscerarlo ed ottenere il miglior risultato possibile. Tra i vari problemi di cui mi sono occupato, uno di particolare rilievo è il trasporto ottimale: qual è il modo più economico di trasportare una distribuzione di massa da un luogo a un altro, supponendo che il costo di trasporto dipenda dalla distanza percorsa? Com’è facile da intuire il trasporto ottimale ha applicazioni in problemi di natura economica, ma più di recente si è rivelato uno strumento matematico che può essere utilizzato in tanti altri problemi: le equazioni alle derivate parziali, la geometria, eccetera. In particolare, con alcuni collaboratori siamo riusciti ad usare il trasporto ottimale per studiare dei modelli in meteorologia! Penso che questo sia un esempio abbastanza emblematico che mostra come le applicazioni possano andare ben oltre le aspettative, ma è solamente lasciando la possibilità agli scienziati di far galoppare la fantasia che ciò si può ottenere…