Maura Mazzarello

A distanza di dieci anni mi viene proposto di scrivere la seconda puntata della mia storia professionale. Dico “sì” di slancio, perché fin dall’inizio ho creduto nel progetto I Mestieri del Matematico ed è bello continuare a farne parte. Non nascondo di sentirmi lusingata, da un lato, e preoccupata, dall’altro, dal trovarmi insieme a storie nuove, fresche, che delineano percorsi professionali al loro esordio.

Penso poi che anch’io ho contribuito a crearne, di storie simili, quindi sento di poter dire qualcosa di potenzialmente interessante se parlo attraverso On AIR e se la mia storia diventa così una storia collettiva.

Se non fosse per i suoi 22 anni di “anzianità”, On AIR verrebbe oggi definita “start-up innovativa” e si troverebbe accomunata con molte altre realtà simili. In un certo senso siamo stati avvantaggiati dall’aver anticipato i tempi, tuttavia oggi il mercato in cui operiamo è molto competitivo, anche per le numerose e valide piccole aziende (spesso spin-off universitari) che nascono per fare innovazione. Ne consegue che in quest’ultimo decennio On AIR ha dovuto mettere in atto una forte evoluzione interna, aprendosi maggiormente verso l’esterno, sorretta dalle nuove competenze create e dalle collaborazioni consolidate. Non ci siamo mai fermati a contemplare ciò che sapevamo fare “bene”, ma abbiamo sempre trovato la forza e il coraggio di accogliere nuove sfide, attingendo alle competenze scientifiche di base che rappresentano il nostro vero patrimonio e formano il “saper fare” profondo con cui affrontare nuovi problemi.

Il settore che si occupa della gestione intelligente del traffico ferroviario in On AIR è sempre attivo e ha seguito, spesso anticipandola, l’evoluzione del processo che condurrà verso livelli via via più spinti di automazione nella marcia dei treni e nella regolazione del traffico. Nei moderni sistemi di segnalamento ferroviario sta iniziando a diffondersi l’evoluzione del concetto di guida da “supervisionata” a “autonoma”, passando per gradi intermedi, così come già avviene per alcune linee metropolitane. Ci piace pensare che parte delle ricerche che On AIR ha portato avanti negli anni confluiranno in questo percorso e che se ne potranno vedere le ricadute pratiche per la puntualità e la sicurezza del traffico ferroviario.

Nel frattempo, le competenze accumulate nell’ottimizzazione del traffico ferroviario ci hanno portati a esplorare il mondo navale, per il quale abbiamo sviluppato modelli matematici per l’ottimizzazione multi-obiettivo della rotta. L’ottimizzazione è stata integrata con un simulatore del consumo, delle emissioni e della risposta strutturale della singola nave in funzione delle condizioni meteo-marine, consentendo la realizzazione di una soluzione completa per la pianificazione dinamica di rotte. La soluzione, personalizzata su ogni singola nave, ha già dimostrato di essere in grado di permettere risparmi significativi, specialmente in condizioni di mare non ideali.

Parallelamente alle attività legate ai trasporti, sono iniziate altre avventure nel territorio, fino a quel momento piuttosto inesplorato per noi, del monitoraggio marino; in questo caso i nostri modelli statistico-matematici di apprendimento automatico sono stati applicati all’ambiente, per mappare e prevedere la presenza di fioriture algali nocive nel Mediterraneo. L’idea centrale è la definizione mediante machine learning di un modello matematico in grado di correlare variabili fisico-chimiche di facile osservazione con quantità d’interesse biologico ed ambientale, note solo in pochi punti spaziali e temporali, così da ottenere mappe previsionali su aree estese. L’essere applicabile a una vasta casistica di problemi motiva l’investimento compiuto su questo approccio per il caso particolare della Ostreopsis Ovata (la cosiddetta alga killer).

Il know-how alla base della modellistica previsionale ci ha infine portati ad occuparci di diagnostica e manutenzione predittiva di macchinari industriali, proiettandoci così nella quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0). In tale contesto è strategico il fenomeno degli Analytics, ossia algoritmi capaci di cogliere relazioni, andamenti e schemi da grandi volumi di dati. Si tratta di un fenomeno tecnologico dirompente, dalle enormi potenzialità per chi saprà sfruttarlo bene, ma per farlo è necessario avere una conoscenza approfondita del loro funzionamento da un punto di vista statistico-matematico.

Progetti così diversi sono resi possibili da un elemento fondamentale: la sinergia fra le competenze di On AIR, per quanto riguarda modelli e algoritmi matematici, e quelle degli esperti di settore, quali ad esempio progettisti ferroviari, biologi marini, ecologi, ufficiali navali, tecnici della manutenzione. E’ proprio questo il fattore più stimolante di questo mestiere; ogni problema che affrontiamo ha un suo linguaggio e una sua specificità, ma il matematico riesce sempre a cogliere, dietro la facciata tecnologica, similitudini e analogie che gli consentono di ricondurlo a schemi di base sui quali può intervenire con le sue competenze, producendo risultati spesso inattesi per i tecnici dei vari settori applicativi.

Mi sono laureata in Matematica, indirizzo Generale, nel 1983. A quel tempo non avevo un’idea precisa della direzione che avrei preso, non mi sentivo pronta per nulla in particolare, ma potenzialmente in grado di fare molto. Sapevo però che non avrei cercato di insegnare la Matematica, ma piuttosto di usarla, come uno strumento di lavoro la conoscenza del quale andava specializzata nel tempo.

Ho avuto l’opportunità di seguire diversi corsi di formazione dopo la laurea, da cui è nato il mio orientamento verso gli aspetti legati alla cattura, modellazione e gestione della conoscenza in problemi reali (come la diagnostica dei guasti in reti di distribuzione di energia elettrica, il controllo del processo di stagionatura del prosciutto crudo, o la gestione ottimizzata del traffico ferroviario). In questo ambito si trovano interessanti applicazioni della matematica, attraverso lo studio di modelli che permettono di ottimizzare problemi complessi, eventualmente integrati con metodi euristici.

Ma io ritengo che la fase più appassionante, nell’affrontare progetti così diversi fra loro, sia la fase iniziale, nella quale occorre innanzi tutto “entrare” nel problema, comunicare e trovare un linguaggio comune con gli esperti. Penso che aver studiato matematica mi abbia fornito di due strumenti fondamentali per affrontare questa fase: il primo strumento è l’attenzione al linguaggio formale, grazie alla quale poter dialogare in breve tempo con esperti provenienti da campi inizialmente sconosciuti, riuscendo così a trattare i problemi in maniera non approssimativa. Il secondo strumento è la capacità di astrazione, che si rivela particolarmente utile per andare alle radici del problema, ragionarci e approfondirlo, capire se è risolvibile, crearne un modello per affrontarlo e risolverlo.
Ho avuto la fortuna di poter concretizzare questi interessi e capacità lavorando diversi anni all’interno di gruppi di Ricerca&Sviluppo nelle grandi aziende dell’elettronica genovese, partecipando anche a progetti di ricerca internazionali.

Ma dai primi anni ’90 le grandi aziende italiane hanno progressivamente iniziato a ridurre il loro interesse, nonchè i loro investimenti, per la ricerca applicata. Di qui l’intuizione che si stavano creando spazi da riempire per chi voleva continuare a crederci e si sentiva stimolato a farlo.
E’ da questa intuizione che è nata On AIR, la società che 12 anni fa ho fondato insieme ad una collega ingegnere, con l’obiettivo di dar vita a un piccolo centro studi che aggregasse competenze specialistiche complementari, con cui affrontare e risolvere problemi complessi e interdisciplinari.

Il nome lo abbiamo scelto perché, come il logo, è anche un gioco. La parte “AIR” sta per “Advanced Industrial Research”, ad indicare ciò di cui ci occupiamo, ma premettendo “On” diventa “sei in onda” che è proprio come ci sentivamo allora e continuiamo a sentirci: impegnati in diretta e in prima persona.
Quella che all’inizio era un’intuizione oggi è una realtà operativa che crea lavoro e continua ad affrontare progetti sfidanti. Come ad esempio il progetto di un sistema innovativo per la gestione real-time del traffico ferroviario, al quale stiamo lavorando da oltre 7 anni con l’Innovation Department di ProRail (le Ferrovie Olandesi).

Noi siamo responsabili della realizzazione e messa a punto di quello che è il nucleo intelligente del sistema, incaricato di prevenire il verificarsi di conflitti sulla rete e regolare dinamicamente il traffico. L’obiettivo principale è la puntualità dei treni (il 95% dei treni deve essere puntuale, anche nelle ore di massima congestione). Il concetto stesso di puntualità è rigoroso per ProRail: un treno non è considerato puntuale se arriva a destinazione con 3 minuti di ritardo!