Piergiorgio Ferrara

La mia passione per la matematica, ad onor del vero, è un talento che ho nascosto bene a me stesso...ero uno di quei ragazzi che sognava in grande: volevo diventare un calciatore…e giocavo anche bene!!

Lo sport era dunque la mia vita, non c’era tanto tempo per lo studio, figuriamoci per i numeri; per questo non sono mai stato uno studente modello, portavo a casa il sei con un unico obiettivo: arrivare al diploma il prima possibile per poi potermi dedicare alla mia più grande passione.

Poi qualcosa è cambiato, in realtà non so esattamente cosa sia stato, ma ho scoperto la mia passione per i numeri. Della matematica ho sempre amato l’oggettività, è una di quelle materie che ti tiene incollato alla sedia e mette alla prova te stesso, non c’è un prof che ti giudica ma sei solo con il tuo quaderno e, se sei bravo raggiungi il risultato, altrimenti puoi sempre riprovarci

La matematica è meritocratica, ti giudica da sola, non per interposta persona. Ecco perché, quando si è trattato di scegliere tra i vari corsi di laurea, non ho avuto il minimo dubbio; ovviamente ad un certo punto si è dovuta scontrare con l’altra mia grande passione, il calcio; ma un matematico non gioca d’azzardo: per questo ho deciso di mollare il calcio ed iscrivermi al corso di laurea in matematica.

Da qui inizia il mio percorso; ho conseguito la laurea in Matematica nel 2001 con il massimo dei voti ed una tesi in equazioni integrali e sviluppi asintotici. Il percorso di studi è stato prevalentemente legato all’analisi matematica e si è concretizzato sotto la supervisione del prof. Alberto Cialdea e ha riguardato lo sviluppo di uno studio effettuato da un famoso matematico russo, il prof. Vladimir Maz'ya.

L’idea originaria, motivata dalla mia passione e supportata dal mio relatore, era quella di continuare il percorso di studi con un dottorato in matematica, tant’è che partecipai alle preselezioni per un dottorato in matematica applicato all’economia presso la Scuola Normale di Pisa; ma ormai avevo iniziato un processo di cambiamento che mi spingeva verso la ricerca di maggiore autonomia e indipendenza; rifiutai, quindi, la proposta e decisi di seguire il Master in Banca&Finanza (per tutto il 2002) presso la Fondazione CUOA di Altavilla Vicentina (VI), con l’obiettivo di confrontarmi con studenti provenienti da altri percorsi formativi per meglio comprendere di quali e quante potenzialità ero in possesso per poter intraprendere un percorso di carriera professionale in linea con le mie aspettative.

La fase iniziale è stata particolarmente complicata poiché la mia formazione altamente teorica e lontana dai contenuti e dalle problematiche che affrontavo nel corso del Master, rappresentava un gap rilevante rispetto agli altri studenti (unico laureato in matematica tra una quarantina di studenti per lo più di estrazione economica e giuridica) da colmare in tempi rapidi.

In questa fase è emerso quello che considero il punto di forza di chi sceglie di studiare matematica e cioè l’elasticità mentale e la capacità di adeguarsi a qualunque tipo di problematica con un approccio razionale e costruttivo; sono riuscito ad adeguarmi al contesto in tempi ragionevoli e, di lì, ho iniziato il mio percorso professionale nel gennaio del 2003, con uno stage (trasformato nel novembre successivo in contratto) presso Meliorbanca, una banca d’affari con sede a Milano, nel dipartimento di Risk Management dove mi sono occupato prevalentemente di modelli matematici applicati all’ingegneria finanziaria per la valutazione di strumenti derivati e strutturati e misure di rischio tramite utilizzo di strumenti quali Visual Basic, Matlab e C++.

La prima fase della mia esperienza professionale è proseguita nel medesimo ambito anche dopo il mio passaggio nell’allora Capitalia (oggi Unicredit dopo l’acquisizione del 2007) nel 2005; in questo caso però la valutazione degli strumenti finanziari era finalizzata al calcolo del profit&loss di tutta la linea finanza (ero allocato presso una funzione all’interno della Direzione Finanza del Gruppo).

Nel 2008, dopo l’acquisizione di Capitalia da parte di Unicredit, all’età di 30 anni, inizia un periodo di confusione ed una corsa alla migliore sistemazione nel Gruppo a causa della dismissione di tutta la Direzione Finanza; decisi di rimettermi in gioco ed effettuare il passaggio presso una società di consulenza, contro la normale prassi che di solito vedeva prima una esperienza in società di consulenza e successivamente il passaggio in banca.

Cercavo nuovi stimoli e iniziai il mio percorso in consulenza (8 anni tra Deloitte Consulting e Reply) dove ho raggiunto la carica di dirigente nel 2012 dopo aver seguito una serie di progettualità trasversali a più ambiti: alcune riprendevano aspetti quantitativi (modelli di pricing, modelli matematici per la stima dei rischi ecc.), altri invece erano legate ad attività di reporting regolamentare e adeguamenti normativi definiti dalle Autorità di Vigilanza (Banca d’Italia, Banca Centrale Europea ecc.).

Dal settembre del 2016 sono responsabile della funzione di Risk Integration&Capital Adeguacy di Iccrea Banca (sono coadiuvato da quattro collaboratori) all’interno del dipartimento di Risk Management, a diretto riporto del Chief Risk Officer (che riporta al Consiglio di Amministrazione). Iccrea Banca dal 2014 è passata dalla supervisione di Banca d’Italia alla diretta supervisione della Banca Centrale Europea nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico che prevede che tutte le banche di paesi EU che soddisfano determinate condizioni (per esempio un totale attivo superiore ai 30mld di euro) riportino direttamente alla Banca Centrale Europea (e non più all’Autorità di Vigilanza nazionale; in Italia si tratta di circa 15 banche tra cui Unicredit e Intesa SanPaolo).

Sono responsabile di una serie di attività trasversali a tutto il dipartimento di Risk Management di carattere quantitativo, qualitativo, di processo, normativo ecc.: in particolare:

  1. Definizione del processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) con il quale, attraverso analisi qualitative e simulazioni quantitative, si verifica l’adeguatezza patrimoniale della banca sia in condizioni normali che in condizioni di stress (stima tramite modelli matematici di grandezze economiche e patrimoniali) sull’orizzonte temporale dei tre anni successivi all’anno in esame;

  2. Definizione del Recovery Plan del Gruppo con analisi similari al processo ICAAP, dove si stimano le condizioni sistemiche ed idiosincratiche in cui la stabilità della banca può essere compromessa e si definiscono le azioni da porre in essere nell’eventualità che tali condizioni si verifichino;

  3. Esercizi di Stress Test istituzionali dell’European Banking Authority e della Banca Centrale Europea (2014 e 2016) nei quali, tramite analisi quantitative e modelli matematici e statistici, si verifica l’adeguatezza patrimoniale della banca in condizioni di stress sistemico e idiosincratico; in particolare vengono simulati e stimati gli impatti di tutte le tipologie di rischio rilevanti per la banca su tutte le grandezze di conto economico e patrimoniale sull’orizzonte temporale dei tre anni successivi all’anno in esame;

  4. Supporto alla definizione del piano industriale del Gruppo del triennio successivo all’anno di competenza;

  5. Interlocuzione con Banca Centrale Europea, Banca d’Italia, Società di Rating, Organi Aziendali e Organi Istituzionali;

  6. Partecipazione a Comitati Interni a supporto del Consiglio di Amministrazione.

Il ruolo di responsabile prevede inoltre un'intensa attività di partecipazione a seminari, conferenze e formazione in qualità di relatore sia interna che esterna al Gruppo.